Sospinti anche dal ribasso medio dei prezzi (-2,3% rispetto al primo semestre 2009), i consumi di alimenti biologici in Italia continuano a macinare risultati positivi. Secondo gli ultimi rilevamenti di Ismea, i primi sei mesi del 2010 confermano inequivocabilmente il trend in aumento dell’ultimo biennio (+6,9% la variazione 2009/2008, +5,2% quella 2008/2007) consolidando con un +9% gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati.

Tra le categorie di prodotto che hanno registrato le migliori performance a valore nel corso del 2009 e nella prima metà di quest’anno sono: l'ortofrutta fresca e trasformata (+26,6% la variazione 2009-2008, +0,9% quella relativa all’anno mobile terminante a giugno 2010), le bevande (+5,7% in entrambi i periodi), le uova (+21,8%, +8%), il miele (+14%, +13,7%), il pane e i sostituti del pane (+8,7%, +19,2%), i salumi (+91,2% +20,4%).

Inversione di tendenza, invece, dopo un 2009 con il segno meno, si rileva per i prodotti lattiero caseari (+11,2%), quelli per la prima colazione (+17,3%), per l'infanzia (+31,1%), per gli oli (+9,9%), la pasta e il riso (+7,9%). Tra gli alimenti biologici preferiti dai consumatori italiani compaioni le uova, seguite dal latte fresco e yogurt.

La canalizzazione delle vendite vede il rafforzamento degli iper (+19,6%), che continuano a veicolare la quota maggiore dei volumi. Buon risultato anche per il normal trade, che dopo aver ceduto il 30% nel 2009 guadagna il 48,6% nel 2010. Male invece i supermercati (-3,2%). La geografia dei consumi, infine, mostra le aree del Nord-ovest e Nord-est in costante aumento, rispettivamente con un +6,3% e un +10,6% sul primo semestre 2009. Positivo anche l’andamento delle vendite di prodotti bio nel Sud Italia, con un risultato passato dal -11,5% del 2009 al +20,9% del 2010. Dimezzato, ma sempre in crescita, il trend nel Centro Italia e in Sardegna (dal +16,9 al +8,2%).