Prosegue l’impennata dei prodotti Fairtrade, il cui valore cresce del +16,7% nel 2013, raggiungendo i 76 milioni di euro. Nonostante il difficile contesto economico del paese, le vendite dei prodotti del commercio equo certificato aumentano, anzi volano, evidenziando come i consumatori prestino sempre maggior attenzione ad acquisti che assicurano il rispetto delle condizioni di produzione sociali ed ambientali, garantite dalla certificazione. Questo il quadro positivo che emerge a conclusione dell’incontro “Fairtrade sostenibilità sociale e ambientale per un’azienda responsabile”, svoltosi ieri presso lo Starhotels Echo di Milano.

Una ricerca condotta da Nielsen per conto di Fairtrade Italia e presentata in concomitanza coi dati annuali di vendita attesta che per il 97% degli intervistati il processo produttivo è importante in fase di acquisto di un prodotto. Inoltre il 65% dichiara di conoscere i prodotti etici e il 41% li considera affidabili.

Rispetto a Fairtrade, gli intervistati dichiarano di aver conosciuto il Marchio principalmente attraverso i prodotti, ma in secondo luogo è la comunicazione ad aver giocato un ruolo chiave. In particolare il marchio Fairtrade è riconosciuto da un consumatore etico molto consapevole, che comprende il valore del brand e lo colloca correttamente all’interno della categoria.

I dati di venduto confermano questo trend. Il prodotto Fairtrade più venduto continuano ad essere le banane, che aumentano complessivamente del +8%, sfiorando le 9.000 tonnellate. In particolare di queste la quota del biologico cresce del +13%: ad oggi 6 banane bio su 10 hanno anche la certificazione del commercio equo. Registrano segnali molto positivi anche i volumi dei prodotti dolciari realizzati con mix di ingredienti Fairtrade: +52%, valore che esprime solo le potenzialità di sviluppo della categoria. Molto positivo anche il +15% del caffè, che raggiunge le 550 tonnellate (caffè verde).