Capgemini, leader mondiale nel management consulting, ha pubblicato i risultati di “Global chief procurement officer (Cpo) survey 2010”, una ricerca internazionale che analizza l’evoluzione delle strutture di acquisto. Sono stati coinvolti ben 150 dirigenti delle aree procurement e supply chain di altrettante aziende che operano a livello globale in Europa, Asia e America.
Ampia la gamma dei settori presi in esame: dalla manifattura alla finanza, dall’energia al commercio, dalla pubblica amministrazione alle telecomunicazioni.

Il complesso contesto economico ha fortemente esposto le direzioni acquisti e tende oggi ad ampliare il loro coinvolgimento, andando oltre il puro contenimento dei costi e richiedendo un contributo di peso nella realizzazione delle strategie aziendali.

Sebbene circa il 65% degli intervistati (aree procurement e supply chain) intraveda segni di miglioramento del clima economico, la riduzione dei costi rimane una priorità, tanto che più del 40% dei partecipanti ha target maggiori di circa il 10% per il 2010. Tuttavia circa l’80% dei soggetti ha risposto che il top management si aspetta un miglioramento complessivo nel processo di generazione del valore.

E veniamo all’Italia. Anche se allineati rispetto alla percezione dello stato di crisi globale, i nostri manager (20 intervistati) sono molto più positivi rispetto al ruolo giocato e al successo percepito all’interno delle organizzazioni di appartenenza. A questo si aggiunge però una più forte pressione da parte dei vertici aziendali e un orientamento ancora molto basato sulla riduzione dei costi. Le azioni realizzate hanno riguardato prevalentemente la gestione del parco fornitori.