Il 12% degli italiani ha intenzione di rinnovare il soggiorno, per una spesa potenziale annua stimata a 8,8 miliardi di euro, mentre la maggioranza dispone di una cucina abitabile separata dal soggiorno ma senza sala da pranzo, con meno libri e più tecnologia per vivere l’area living tutto l’anno non preservando alcuno spazio per occasioni speciali. Queste le tendenze emerse dal primo capitolo della ricerca “Case da Re-inventare”, a cui hanno collaborato esperti dell’area living di importanti aziende e che è stata curata dal Centro Studi di Cosmit/FederlegnoArredo. La ricerca approfondisce temi emersi dall’indagine commissionata nel 2010 a GFK-Eurisko da Assarredo, Associazione di FederlegnoArredo che raggruppa le più importanti imprese italiane produttrici di mobili, imbottiti, cucine e sistemi per dormire come anche di complementi d’arredo.

“L’area living – afferma Cristian Tumiotto, marketing manager di Presotto – è uno dei luoghi più interessanti della casa perché non ha una funzione prevalente definita come la camera da letto e il bagno. L’area living è lo spazio dell’interazione quotidiana fra gli abitanti di una casa, lo spazio delle attività che si svolgono insieme agli ospiti e agli amici. Cosa e come sta cambiando il modo di vivere degli italiani nell’area living?”

Quasi il 77% degli italiani dispone di uno o più ambienti dedicati allo stare insieme, con la cucina separata dal soggiorno, luogo della convivialità e del relax. La luce e la tecnologia sono due aspetti molto importanti dell’area living mentre il 73% degli italiani ha meno di 100 libri (dati Istat 2009), avendo quindi più spazio per strumentazioni per l’intrattenimento e per l’home office.

Mediamente l’abitazione di un italiano è di 104 metri quadri ma ben il 42% vive in meno di 90 metri quadri e solamente il 10% degli italiani ne ha a disposizione più di 150: solo il 24% degli italiani vive in una casa con soggiorno, cucina abitabile e sala da pranzo mentre il 9,6% considera importante preservare alcuni spazi per momenti speciali.

Le intenzioni di spesa e di rinnovo, oggetto d’indagine in quanto indicazioni utili a definire l’evoluzione del mercato e della società, rilevano un interesse da parte degli italiani al cambiamento.

“Sono tante le domande importanti – dice Alessandro Besana, titolare di Besana – ma quella fondamentale da cui parte tutto il nostro percorso di ricerca è: chi sono e a cosa danno valore i consumatori italiani, ossia i nostri “clienti finali” sul mercato in cui il nostro settore realizza il 52% del fatturato?”

Il 12% degli italiani ha intenzione di rinnovare il soggiorno e, di questi, il 2% intende spendere oltre 15.000 euro ma non più di 20.000. Dall’approfondimento “Case da Re-inventare” risulta che le famiglie italiane intenzionate a un rinnovo totale o parziale del soggiorno sono oltre 2,4 milioni, con il Centro Italia che mostra un desiderio di cambiamento particolarmente più accentuato rispetto al resto del Paese.

L’intenzione di rinnovo del proprio soggiorno è più frequente tra i proprietari di case etniche e più rara nel caso di abitazioni classiche e moderne. La stragrande maggioranza degli intervistati (l’80%) ha dichiarato comunque di pensare a un rinnovo parziale e non totale, con la spesa media del rinnovo totale di circa 4.500 euro e la spesa media preventivata per un rinnovo parziale pari a 2.700 euro.

Lo stile della casa è tendenzialmente uniforme con un mix di classico e moderno preferito dal 33,2% e il moderno dal 20,8%, mentre il classico regge la concorrenza (22,2%). L’arredo country/etnico, presente nel 6,4% delle case italiane, è meno comune caratterizzandosi, a differenza degli altri stili, per spazi continui senza divisioni tra i vari ambienti delle case.

Le diverse scelte di stile corrispondono anche a diversi approcci nei confronti dei soprammobili, delle tecnologie e delle intenzioni di rinnovo dell’abitazione.

Mentre il 74,1% dei proprietari di case di design preferisce spazi minimal, le case con arredamento etnico sono più piene: il 63,5% opta per arredare la propria casa con non pochi soprammobili.

“Cosa ci sarà dentro e sopra i mobili dell’area living quando la televisione sarà sempre più sostituita da Internet, i libri dagli ebook e l’interattività e il digitale diventeranno dimensioni quotidiane dell’intrattenimento domestico?” La domanda del marketing manager di Molteni&C Peter Hefti, rilevante per capire l’impatto sugli stili di vita del crescente peso della strumentazione tecnologica, è un altro tema approfondito dal lavoro a cura del Centro Studi di Cosmit/FederlegnoArredo.

Le case di design sono invece più dotate di strumenti tecnologici, con il 77,7% delle case con soggiorno che ha strumenti per l’intrattenimento audio-video. Le case rustiche e country, come anche quelle con un arredamento classico, sono meno tecnologiche. Considerando tutti i 2.500 intervistati, il 62,7% ha queste tecnologie in casa mentre, in generale, le strumentazioni elettroniche più desiderate sono quelle funzionali ad aumentare il livello di sicurezza dell’abitazione.

In modo analogo, tra le case con soggiorno, il 51,6% delle abitazioni di design ha anche giochi interattivi mentre la stessa percentuale scende al 31,1% nelle soluzioni abitative classiche, con una media complessiva del 36,5%.

Per quanto riguarda le abitazioni con soggiorno, la diffusione di computer e connessione Internet va dal 95,3% nelle case etniche al 68,3% in quelle classiche, passando dall’87,9% nelle strutture di design. In generale, tra le case con soggiorno, quasi otto su dieci hanno computer e Internet.