Il mercato del licensing in Italia ha un valore di circa 4,5-5 miliardi di dollari (pari a circa 3-3,5 miliardi di euro) e, dopo una certa flessione per effetto della crisi economica globale, è tornato a dare segnali positivi. Questo dato emerge dall’ultima ricerca internazionale disponibile su questo settore, realizzata negli Stati Uniti da EPM Communication Inc. e resa nota alla vigilia del Bologna Licensing Trade Fair (BLTF, 28-30 marzo), il più importante appuntamento fieristico italiano nel settore della compravendita di licenze e dello sviluppo di prodotti basati su marchi consolidati e properties affermate.

Secondo gli ultimi dati, il fatturato mondiale per la vendita di prodotti di merchandising (cioè realizzati utilizzando marchi e brand su licenza) si attesta complessivamente sui 149,8 miliardi di dollari, mentre il valore europeo è di circa 32, 9 miliardi.

L’Italia si colloca al 4° posto in Europa (appunto con 4,5-5 miliardi di dollari), dopo UK/Irlanda (7 miliardi), Francia (6,5 miliardi) e Germania/Austria/Svizzera (5,8 miliardi). Stati Uniti e Canada, del resto, continuano a dominare il mercato del licensing mondiale con una quota di poco inferiore al 62%, seguiti dall’Unione Europea con il 22%. Un trend positivo in questo settore fanno registrare però i mercati emergenti dell’area BRIC (Brasile, Russia, India, Cina). A livello internazionale, le categorie che sviluppano il fatturato più consistente sono il fashion e l’entertainment/character, che in Italia rappresentano rispettivamente il 33,3% e il 23,2% (rispetto al 29,8% e 22,3% della media europea).
 
 “Il settore del licensing sta tornando a crescere in ambito internazionale e anche in Italia”, ha dichiarato Marco Momoli, exhibition director di BolognaFiere. “Questo trend positivo è dimostrato, tra l’altro, dal notevole aumento del numero di aziende che parteciperanno nella prossima settimana al Bologna Licensing Trade Fair, tra cui alcune che non si erano mai dedicate alla compravendita di diritti derivati. Del resto, l’Italia ha una grande potenzialità nel settore del licensing, che potrebbe portare in futuro il nostro Paese al secondo posto in Europa dopo il mondo anglosassone”.