L’Associazione già da tempo aveva denunciato la pratica fraudolenta impegnandosi poi a bloccare questo comportamento scorretto, con l’aiuto delle istituzioni e della CEDIVI, La Confederazione europea delle distillerie vinicole.

E’ una vittoria importante – ha osservato Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil - non soltanto per noi italiani, ma per tutti i distillatori europei, che rispettano le regole e cercano, ogni giorno, di offrire un prodotto autentico e di qualità”.  La Commissione ha intimato alla Francia di adeguarsi entro due mesi, interrompendo la violazione contestata, pena il deferimento alla Corte di Giustizia.

In pratica, le autorità francesi hanno autorizzato la produzione di acquavite da vino tramite l’impiego di sottoprodotti della vinificazione, in particolare le fecce, su base sperimentale, ma per ingenti quantitativi e, soprattutto, senza indicare in etichetta, come imposto dai regolamenti UE, la derivazione da vinaccia” e/o “da feccia”.

In questo modo i distillati ottenuti da scolature o altri sottoprodotti venivano spacciati come se fossero ottenuti dalla distillazione da vino. Una frode macroscopica a danno dei consumatori e degli stessi produttori, non soltanto in Italia, ma in tutta Europa: l’acquavite così prodotta costa molto meno rispetto all’autentico distillato da vino.

La procedura di contestazione, sottolinea il leader di AssoDistil, “rappresenta un provvedimento necessario per ripristinare condizioni di mercato eque ed una leale concorrenza tra Stati membri ed operatori del comparto. Non a caso, di questi comportamenti illegittimi, i prodotti nostrani, ottenuti quindi da vino autentico, come pure quelli di altri importanti Paesi distillatori, hanno molto sofferto in termini di volumi e fatturato”.