di Luca Salomone

Tempi duri per la logistica, specie quella su gomma che, fra l’altro, ha il maggiore impatto ambientale, sia per l’intenso uso di carburanti, sia, soprattutto, per il suo elevato tasso di diffusione, specie in Italia.

E così Lidl è diventato armatore e ha già siglato contratti con alcuni scali merci portuali, tre per il momento, e noleggiato altrettante navi, che diventeranno quattro nei prossimi mesi.

Acquisire o noleggiare?

La nuova compagnia è stata registrata - con il nome di Tailwind shipping lines (in inglese tailwind significa ‘vento in poppa’) - ad Alicante, dove ha sede l’Euipo, l’ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale, che si occupa dei marchi e brevetti di tutti i Paesi comunitari.

La prima opzione era di acquistare un operatore marittimo già esistente, ma in seguito è stato raggiunto un accordo per il nolo con il gruppo Peter Döhle, colosso delle navi con sede ad Amburgo, una città che, a sua volta, grazie al passaggio del fiume Elba, è il terzo porto europeo, dopo Rotterdam e Anversa.

E quello di Lidl non è un caso isolato: anche altre multinazionali, come Amazon, Ikea e Walmart stanno percorrendo questa strada. Il fenomeno scatenante, secondo gli analisti, è da ricercarsi nel periodo del Covid e del post Covid. In prima battuta la pandemia ha scatenato una richiesta eccezionale di rifornimenti verso la Gdo e, poi, con la ripresa, ha creato un vero tsunami nei prezzi delle fonti energetiche derivate dal petrolio, una tempesta che la crisi ucraina sta peggiorando in modo esponenziale.

Tonnellaggio in crescita

Certamente anche il trasporto marittimo ne risentirà, ma gli sforzi fatti nella direzione della sostenibilità, che ne stanno migliorando il profilo ambientale, e gli enormi quantitativi imbracati dalle navi container sono molto allettanti. Con la debita programmazione le vie d’acqua garantiscono il riempimento di interi centri logistici.

Secondo un recente rapporto di Srm, Banca Intesa San Paolo e Assoporti, il trasporto marittimo mondiale crescerà ancora in termini di tonnellaggio nel corso del 2022, con un incremento del 3,4% e del 2,9% per unità navale.

Soltanto nel nostro Paese un terzo dell’import-export avviene sull’acqua, un dato che sale al 60 per cento nel Mezzogiorno.

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