di Luca Salomone

Dopo 18 mesi di indagini – l’inchiesta è partita a giugno 2020 -, gli eurodeputati chiedono ai Paesi dell’Unione di rispettare gli animali durante i percorsi logistici e di favorire il trasporto di carne, rispetto a quello di capi vivi. La risoluzione, purtroppo non legislativa, è stata adottata con 557 voti a favore, 55 contrari e 78 astensioni.

“Ogni anno – spiegano da Strasburgo - milioni di animali vivi sono portati, su strada, via mare, su rotaia e per via aerea, sia all’interno della Comunità, sia verso Paesi terzi per scopi di allevamento, riproduzione, ingrasso e macello. In queste circostanze il loro benessere dovrebbe essere garantito da norme Ue, in vigore dal 2005 (Regolamento 1/2005 del 22 dicembre 2004, ndr.). Tuttavia, non è così. L’indagine, infatti, ha concluso che le disposizioni non sono sempre rispettate nei Paesi membri e non tengono pienamente conto delle diverse esigenze degli animali”.

Per essere precisi le statistiche sono ben più pesanti. Le stime della Fao valutano che il nostro continente, il maggiore esportatore mondiale, abbia trasferito, nel 2019, ben 1,8 miliardi di animali vivi.

Passiamo alle violazioni. Sempre secondo il Parlamento europeo i casi più evidenti e frequenti riguardano l'altezza libera insufficiente, la non idoneità degli animali al trasporto e al sovraffollamento, i dispositivi di abbeveraggio inadeguati, o la mancanza di acqua e cibo. Vengono inoltre impiegati veicoli inadatti e il trasporto ha talvolta luogo a temperature estreme e con tempi di percorrenza prolungati, mentre il regolamento del Consiglio stabilisce che la durata del viaggio, per gli animali che vanno al macello, non debba superare le otto ore, che scendono a quattro per gli animali gravidi, durante l'ultimo terzo della gestazione. “Non dovrebbe, inoltre, essere consentito – si legge - il trasporto di vitelli con età inferiore alle quattro settimane, tranne il caso in cui siano gli stessi allevatori a farlo, ma solo per una distanza inferiore ai 50 chilometri”.

Per vigilare gli eurodeputati raccomandano l’adozione di un sistema di telecamere a circuito chiuso sui veicoli, specialmente per le operazioni di carico e scarico. Le autorità nazionali, inoltre, dovrebbero approvare i piani di viaggio degli animali solo se la temperatura prevista per la tratta è compresa fra i 5 e i 30 gradi centigradi.

Infine, dovrebbero essere registrati temperatura, umidità e livelli di ammoniaca nei veicoli. Ma, conclude il Parlamento, “i deputati riconoscono che attualmente non esiste alcun sistema di controllo per il trasporto verso Paesi terzi. Pertanto, chiedono alle nazioni dell’Unione di ispezionare tutte le spedizioni destinate ai viaggi lunghi per garantire che gli animali siano nutriti e idratati, che i dispositivi di abbeveraggio funzionino correttamente e che dispongano di spazio e altezza adatti. L'esportazione di animali vivi dovrebbe essere approvata solo se è conforme agli standard europei sul benessere degli animali”.