Flettono le vendite di gruppo Coin nell'ultimo quarter del 2011. Le cause vanno ricercate sia nei fattori stagionali, con un settembre e un ottobre troppo caldi, che hanno demotivato i consumatori dal comprare capi invernali, ma anche in cause di carattere congiunturale, come il clima di austerità imposto dal nuovo Governo. Si è aggiunta a tutto questo una campagna natalizia non particolarmente brillante. Dunque i ricavi netti sono scesi, nella chiusura del 2011, a 1.491,5 milioni di euro da 1.736 e l'Ebitda è slittato a 186,9 milioni da 202,5.

In effetti le previsioni erano diverse e si pronosticava, per il 2011 e il 2012, un Ebitda pari, rispettivamente a 236 e a 268 milioni, dato che sarebbe dovuto lievitare ulteriormente nei due anni successivi. Evidentemente, ai tempi dell'acquisto, Bc Partners aveva previsto possibili cali, tagliando il prezzo pagato a 1,3 miliardi, contro gli 1,6 richiesti. Dunque il piano industriale del leader dei grandi magazzini è stato rivisto verso il basso nei propri target.

Il debito netto, a gennaio 2012, ha raggiunto una somma di 831,7 milioni.

Ma in effetti, a giudicare dalle strategie messe in atto e da quelle previste, l'immagine non è certo quella di una società in crisi. Intanto sono state messe a segno le acquisizioni di Iana (abbigliamento per ragazzi, 450 punti di vendita) e di Gusella (10 negozi), il re milanese delle calzature per bambini ed è stato avviato il progetto Excelsior Milano, insegna di alto bordo, partita in settembre e destinata ad espandersi . Inoltre, secondo alcuni rumor, Coin starebbe valutando ipotesi di ulteriori incorporazioni. Entro gennaio 2017 il colosso guidato da Stefano Beraldo ha pianificato investimenti per un ammontare di 260 milioni di euro.

In cantiere c'è anche un processo di razionalizzazione interna secondo il quale Ovs, Upim e Coin, per ora autonome, diverranno invece semplici unità di business. L'accento cade, dunque, sulle possibili sinergie e sul contenimento dei costi.

Si segnalano anche rinnovamenti e spostamenti nell'organigramma interno con nomine importanti in Ovs, dove Francesco Sama passa alla direzione generale, dopo avere rivestito un analogo ruolo in Coin. Entra come fashion coordinator Caterina Salvador, mentre Nicola Perin è ora cfo.

Sul ruolo di Salvador, professionista affermata per avere lavorato per nomi altisonanti come Armani e Calvin Klein, l'amministratore delegato Stefano Beraldo è stato molto chiaro: "Ovs intende sempre più collaborare con chi ha talento nel mondo della moda. Era inevitabile l'incontro
con una professionista di questo livello. Caterina Salvador porterà passione e competenza affinché le nostre proposte diventino sempre più attuali e originali e, ancora di più, ci aspettiamo da lei una forte spinta verso lo sviluppo interno, la creazione di un autentico centro di stile cui collaborino, di volta in volta, i talenti, affermati o emergenti, che desiderino confrontarsi con le potenzialità offerte dalle nostre capacità produttive e distributive". E c'è già chi parla di una Zara italiana.