Il Cda di Italian Wine Brands ha approvato, il 15 settembre, i risultati semestrali: i ricavi salgono 68,99 milioni di euro (+6,81), il margine lordo si attesta a 6,3 milioni con un eccezionale, +57,11%, mentre il risultato netto di periodo tocca 2,84 milioni, in salita di oltre 125 punti. Migliora anche, di ben 9,7 milioni, la posizione finanziaria netta.

Il gruppo, cui fanno capo Giordano Vini (vendita a distanza, compresi cibi gourmand come tartufi, dolciumi, miele, aceti balsamici...) e Provinco Italia (produzione e distribuzione enologica per la Gdo sui mercati internazionali), ha beneficiato di un mercato più dinamico a partire dal secondo trimestre per quanto riguarda le vendite al consumatore finale.

È stata comunque la divisione wholesale che ha contribuito in modo prevalente all'incremento dei ricavi, passando dai 25,32 milioni del primo semestre 2016 ai 30,4 attuali. I mercati esteri che hanno consentito questo importante balzo in avanti sono stati in particolare la Svizzera, la Germania, l'Inghilterra e la Svezia.

All'interno del gruppo è rimasto sostanzialmente stabile il contributo di fatturato della divisione vendita a distanza, passata da 38,47 milioni del 2016 a 38,19 del 2017 (-0,74%).

Per Giordano sono state adottate politiche commerciali volte principalmente a mantenere quote di mercato in Italia e a incrementare la presenza in Germania, Svizzera, Francia e Austria, riducendo parallelamente l'esposizione sui mercati inglese, svedese e statunitense, troppo onerosi e competitivi.

Nel primo semestre il gruppo ha realizzato all'estero il 73,8% del suo fatturato complessivo.

Il sensibile incremento di marginalità operativa è stato raggiunto, in primo luogo, grazie alla capacità commerciale del management, che ha operato nei due rami di business per presidiare i mercati internazionali con prodotti sempre più riconosciuti e apprezzati. A ciò, ha contribuito il completamento del processo di integrazione produttiva tra le società operative del gruppo e un'azione di riduzione dei costi fissi, in particolare per quanto riguarda trasporti, logistica e spese generali.

Il miglioramento della posizione finanziaria netta conferma la capacità di generazione di cassa di Iwb, il costante impegno nel miglioramento della gestione del capitale circolante e nell'ottimizzazione dell'accesso al credito, funzionale ai piani di sviluppo. Nel semestre si è infatti concluso positivamente il contratto di finanziamento a medio termine, erogato da Bpm a favore della controllata Giordano Vini, a condizioni economiche più vantaggiose rispetto a quelle del precedente sistema di linee di credito, totalmente rimborsato.

Il risultato netto consolidato di periodo è pari a 2,84 e si confronta con un dato di 1,26 milioni al 30 giugno 2016. Tale incremento è legato, oltre che all'aumento della marginalità operativa, alla progressiva riduzione degli oneri finanziari e degli ammortamenti operativi.

Spiega l’amministratore delegato, Alessandro Mutinelli: “L'attenzione alla qualità dei nostri prodotti, unita a una precisa strategia di marketing, diretta a valorizzare i molteplici brand proprietari, ci ha consentito di innalzare il valore percepito dai nostri clienti, aumentando i volumi e posizionandoci sulla fascia premium del mercato europeo, nei nostri due canali.

“Dal punto di vista delle operation – prosegue il top manager - abbiamo ormai completato l'integrazione delle attività di ricerca, acquisti e produzione enologica, dando luogo a importanti sinergie di costo e a una piena copertura del mercato italiano in termini di capacità di approvvigionamento della materia prima. È proseguita in modo energico la riduzione dei costi fissi di struttura, che ci consentirà di essere sempre più aggressivi sul mercato e di confrontarci alla pari con i più grandi competitor internazionali. Si può affermare Iwb è ben proiettata nel futuro con una posizione competitiva sempre più solida e con una notevole forza finanziaria, frutto del percorso di rinnovamento intrapreso."