È scomparso, a 56 anni, colpito da un fulmine, mentre faceva una gita in mountain bike, Alberto Balocco. Con lui ha avuto lo stesso, tragico, destino l’amico Davide Vigo, più giovane di un solo anno e anch’egli biker amatoriale. I soccorsi, arrivati sul posto, non hanno, purtroppo, potuto fare niente.

Il fatto sconvolgente è avvenuto alle 14 di oggi, 26 agosto, in val Chisone sulla strada dell’Assietta, tra Usseaux e Sestriere, in provincia di Torino.

Il 2 luglio un altro lutto gravissimo aveva colpito la famiglia Balocco, la morte del novantunenne Aldo, padre di Alberto, e grande artefice della crescita dell’azienda, fondata nel 1927, come pasticceria, dal di lui padre, nonché nonno di Alberto, Francesco Antonio.

Il ricordo di chi scrive è commosso....davvero. Se di chi non c’è più si deve dire sempre bene, nel caso di Balocco non c’è neppure l'obbligo morale di questa dolce ed educatissima ipocrisia. Nelle interviste da noi raccolte e in altre occasioni d'incontro, l’industriale piemontese è sempre stato schietto, sincero, onesto, dicendo la verità quando il mercato ha avuto i suoi momenti difficili e non vantandosi mai quando, invece, le cose andavano a gonfie vele.

Balocco lascia la sorella Alessandra, fondamentale collega di lavoro, la moglie Susy e i tre figli: Diletta, Matteo e Gabriele. E lascia la sua azienda, di cui era amministratore delegato e uno dei maggiori architetti, un colosso presente in 70 Paesi, con un fatturato di circa 180 milioni di euro e 500 addetti.