Il commercio elettronico, ma anche l’immenso assortimento dei retailer specializzati nell’elettronica, hanno colpito ancora. Veramente il colpo è partito già da diverso tempo e i vecchi clienti fedeli si sono accorti dei tanti negozi chiusi: stiamo parlando di Cdc Spa di Fornacette (Pisa), quotata all’Mta di Borsa Italiana e vecchia gloria dell’informatica domestica e professionale con il marchio Computer Discount, imbattibile ai suoi tempi per l’ottimo rapporto qualità/prezzo assicurato da una vasta e azzeccata linea di prodotti a marchio privato e da una rete capillare di store e megastore.
L’8 aprile Cdc ha depositato davanti al Tribunale di Pisa il ricorso per essere ammessa al concordato preventivo. Il Piano Concordatario prevede che attivo e passivo vengano conferiti a una newco, non quotata in Borsa, che si assumerà l'onere concordatario. È previsto che Cdc Point Spa sia posta in liquidazione con effetto dall’omologa del concordato da parte del Tribunale di Pisa. Non sono previsti diritti di opzione a favore degli attuali azionisti.
L’ultimo bilancio traduce in cifre lo stato drammatico dell’azienda al 31 dicembre 2012: ricavi e proventi consolidati pari a 89,8 milioni di euro, in riduzione del 71% circa rispetto ai 311,1 milioni di euro al 31 dicembre 2011. Margine operativo lordo (Ebitda) consolidato del gruppo di -28,4 milioni, in riduzione rispetto ai -0,9 milioni al 31 dicembre 2011. Risultato netto dopo le imposte negativo per 69,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto alla precedente perdita di 8,4; posizione finanziaria netta del gruppo negativa per 31,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 43,9 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2011.
Le ragioni della caduta sono abbastanza evidenti, come detto all’inizio. La sola cosa che rimane da capire è cosa sarà dei residui dell’azienda dopo la procedura concordataria. La direzione evolutiva più probabile, ma anche più ottimistica, è una svolta, del resto già avviata dai negozi Computer Discount, verso servizi ad alto valore aggiunto indirizzati a un clientela aziendale e professionale.
L’8 aprile Cdc ha depositato davanti al Tribunale di Pisa il ricorso per essere ammessa al concordato preventivo. Il Piano Concordatario prevede che attivo e passivo vengano conferiti a una newco, non quotata in Borsa, che si assumerà l'onere concordatario. È previsto che Cdc Point Spa sia posta in liquidazione con effetto dall’omologa del concordato da parte del Tribunale di Pisa. Non sono previsti diritti di opzione a favore degli attuali azionisti.
L’ultimo bilancio traduce in cifre lo stato drammatico dell’azienda al 31 dicembre 2012: ricavi e proventi consolidati pari a 89,8 milioni di euro, in riduzione del 71% circa rispetto ai 311,1 milioni di euro al 31 dicembre 2011. Margine operativo lordo (Ebitda) consolidato del gruppo di -28,4 milioni, in riduzione rispetto ai -0,9 milioni al 31 dicembre 2011. Risultato netto dopo le imposte negativo per 69,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto alla precedente perdita di 8,4; posizione finanziaria netta del gruppo negativa per 31,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 43,9 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2011.
Le ragioni della caduta sono abbastanza evidenti, come detto all’inizio. La sola cosa che rimane da capire è cosa sarà dei residui dell’azienda dopo la procedura concordataria. La direzione evolutiva più probabile, ma anche più ottimistica, è una svolta, del resto già avviata dai negozi Computer Discount, verso servizi ad alto valore aggiunto indirizzati a un clientela aziendale e professionale.
