Federdistribuzione, Italia solare (associazione dedicata al fotovoltaico) e Legambiente, hanno deciso di siglare un accordo che prevede una serie di azioni (e richieste alle Istituzioni) per raggiungere gli obiettivi di sviluppo della produzione elettrica da fonti rinnovabili.

«Siamo davanti a una grande opportunità di vera trasformazione, una prospettiva che in un Paese come l’Italia, importatore di gas, di carbone e petrolio, può aprire uno scenario straordinario di investimenti, rilancio industriale e lavoro – sottolineano i firmatari –, ma serve attivare misure specifiche per permettere la realizzazione degli impianti. Per i prossimi 10 anni, infatti, è necessario incrementare di 6-8 volte l’attuale andamento delle installazioni e, per questo, è indispensabile stimolare in modo deciso tutti gli ambiti di applicazione: domestico, industriale/commerciale e utility».

Le azioni prioritarie

Sei le azioni prioritarie previste dall’intesa: stimolare l’uso delle coperture commerciali per la realizzazione di impianti fotovoltaici; sfruttare quanto più possibile i parcheggi commerciali per farli diventare parcheggi fotovoltaici; promuovere lo sviluppo delle comunità energetiche, intervenendo sulla normativa; promuovere lo sviluppo delle configurazioni di autoconsumo collettivo, visto che le utenze della distribuzione moderna sono inserite spesso in edifici multi-utente, o in complessi condominiali; incentivare l’uso dei sistemi di accumulo; promuovere l’installazione di colonnine di ricarica nelle strutture della Gdo, in cui 60 milioni di cittadini fanno la spesa ogni settimana.

Servono crediti d’imposta

Perché questo avvenga le associazioni domandano un credito d’imposta per impianti fotovoltaici realizzati per autoconsumo, maggiorato per le pensiline fotovoltaiche realizzate per autoconsumo, e un credito d’imposta per l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche.

«Prioritario – si legge - è prevedere anche una garanzia statale a copertura del finanziamento attivato per la realizzazione di impianti fotovoltaici per autoconsumo, o autoconsumo collettivo nel caso di comunità energetiche e una riforma dell’orientamento fiscale che non preveda l’obbligo di versamento delle accise per l’energia autoconsumata da parte delle imprese responsabili dell’impianto fotovoltaico».

Un milione è ancora poco

Con i prezzi dell’energia alle stelle e il gas russo a rischio (il 40% delle forniture dell’Italia arriva da questa nazione), le rinnovabili, come appunto il solare, captato sia dai pannelli termici, adatti però soprattutto a ottenere acqua calda, sia, attraverso i più potenti pannelli fotovoltaici, con i quali si ricava corrente elettrica, è ancora troppo basso ed evidenzia, secondo Italia solare, un grave ritardo, nonostante la crescita costante delle installazioni.

Il 2 dicembre 2021 l’associazione sottolineava che il nostro Paese aveva raggiunto un traguardo importante, ossia il primo milione di impianti fotovoltaici. Tuttavia, ammoniva Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia solare, «questa cifra tonda non deve ingannare: siamo ancora molto lontani dagli obiettivi. A fine 2021 raggiungeremo i 22,4 Gwp totali, poco più di un terzo della Germania che, con i suoi 60 Gwp garantisce al sistema tedesco un significativo vantaggio, in termini di costi dell’energia», vantaggio che si risolve, fra l’altro, in una maggiore competitività delle imprese locali rispetto a quelle italiane.