E zitti zitti i Vichinghi di Ikea sbarcarono per la seconda volta nella storia del mondo in America. Sempre per esplorare, ma questa volta le possibilità del mercato del mobile e del complemento di arredo nel bellissimo Portorico. L’opening, che è avvenuto alla fine delle settimana scorsa a Baymon, un grande comune vicino alla capitale San Juan, non è che il primo di una serie. Marla Berdecìa, responsabile di Ikea Portorico, annuncia a breve due nuove aperture, di cui una proprio a San Juan. E in 12 mesi la rete dovrebbe raggiungere i 7 negozi con un totale addetti di 200 persone. Una cifra troppo piccola?

Il fatto, che ha stupito anche i portoricani abituati alle misure mastodontiche delle strutture dei vicini Stati Uniti, si spiega con le dimensioni del negozio, una vera “tienda pequeña” di appena 300 mq con un assortimento di 2.400 referenze, prevalentemente concentrate su accessori, complementi di arredo, mobili leggeri e più raramente pesanti. Ma nulla è in vendita. 

Infatti per gli acquisti veri ci sono Internet e il telefono: nell’isola, in località Carolina, funziona un hub di 6.000 mq, che si rifornisce esclusivamente in Spagna, e che smista gli acquisti telematici. La consegna, gratuita e a domicilio, è garantita in 24 ore nell’area metropolitana, in 48 o al massimo 72 fuori città.

L’esperimento di piccoli show room non è il primo né l’unico affrontato dalla multinazionale svedese. Il test è cominciato in realtà nelle Canarie e a quanto pare sta dando buoni risultati. In queste isole Ikea sta scrivendo una pagina di futuro e rimane solo da chiedersi quando si passerà alla formula click and mortar, visto che Ikea stessa ha insegnato al consumatore che in fondo per avere buoni prezzi deve fare da solo.