La realizzazione, che costerà 110 milioni, assorbirà più di un terzo del piano da 400 milioni stabilito per il triennio, e mantenuto costante a dispetto della recessione, che ha determinato nell’ultimo esercizio il primo calo dell’insegna svedese nella Penisola: -2,6% fino a 1,6 miliardi di ricavi. Una variazione che il food (+1,9%) non è riuscita a compensare e che verrà riconfermata, ha spiegato lo stesso ad, anche nel 2013, almeno se i prossimi 6 mesi non faranno la differenza.
Quello di Roma Pescaccio sarà il più grande punto di vendita del gruppo nel nostro Paese: 36.000 mq di area occupata, compreso il parco e la galleria commerciale. Perché questa è la direzione seguita ormai dal gruppo: proporsi come magnete aggregante di altri commerci, una formula che si ripropone anche per il prossimo punto di vendita di Verona-Villesse. In calendario ci sono anche Pisa (opening fra un anno, 65 milioni investiti) e Cerro Maggiore-Rescaldina (Mi).
Confermata anche Milano come prima sede del progetto Moxy (si veda la “Notizia del giorno del 5 marzo), la catena di alberghi a tre stelle a costo accessibile portata avanti da Interhospitality e Marriott, che prevede 150 opening a livello europeo. Nel capoluogo lombardo lo sbarco è previsto per il 2014. Nella prima settimana di marzo il settimanale “Il Mondo”, mai smentito, ha addirittura indicato l’indirizzo esatto: Malpensa Terminal 2, dunque in diretta competizione con lo Sheraton, che si trova al Terminal 1. Chissà cosa preferiranno i manager moderni, ridimensionati anch’essi dalla recessione?