di Luca Salomone

Mentre è in dirittura d’arrivo il cosiddetto ‘Patto anti inflazione’, che durerà da 1° ottobre al 31 dicembre 2023, Assoutenti lancia l’allarme sul caro tazzina, un bene che rimarrà fuori dagli accordi - fra Governo, distribuzione al dettaglio e industria -, visto che la misura riguarda solo gli acquisti e i consumi in Gdo, dando un certo sollievo ai clienti di più di 25 mila punti vendita al dettaglio.

La pausa caffè, invece, costa oggi agli italiani circa 720 milioni di euro all’anno in più rispetto al 2021. A paragone di due anni fa, spiega l’associazione, oggi il caffè consumato al bar ha un prezzo dell'11,5% in più, con l’espresso che è passato da una media nazionale di 1,04 euro del 2021 agli attuali 1,16.

Solo nei bar di tre città italiane, Catanzaro, Reggio Calabria e Messina, si può ancora bere una tazzina a prezzi inferiori a 1 euro, mentre in ben 22 province i listini superano quota 1,20 euro.

A Bolzano l'espresso è salatissimo...

Il caffè più salato è quello di Bolzano, con una media di 1,34 euro per una consumazione, seguita da Trento (1,31 euro), Belluno (1,28 euro), Padova (1,27 euro), Udine (1,26 euro) e Trieste (1,25 euro).

Al contrario la città più economica risulta Messina, con 0,95 euro a espresso, 0,99 euro a Catanzaro e Reggio Calabria. Tuttavia – rileva Assoutenti – sono proprio le città calabresi quelle che registrano i rincari più pesanti: stando ai dati ufficiali, forniti dal Mimit, a Cosenza il caffè al bar è aumentato addirittura del 36,4%, passando da una media di 0,88 euro del 2021 agli attuali 1,20.

A Catanzaro il prezzo sale in due anni da 0,80 a 0,99 euro, facendo segnare un +23,8%. A Pescara gli aumenti sono in media del 22% (da 1 a 1,22 euro), +20,9% a Bari, +19,5% a Palermo. Bergamo, Ascoli Piceno, Trento e Siracusa registrano impennate intorno al 16 per cento.

....mentre Aosta è la più virtuosa

La città che, invece, ha aumentato di meno i prezzi del caffè, negli ultimi due anni, è Aosta: +2,9%, da 1,05 euro a 1,08 euro. Seguono Lucca (+3,6%) e Cagliari (+3,8%).

E così la stangata per gli amanti del caffè è servita: considerato che in Italia le ultime stime registrano circa 6 miliardi di caffè serviti ogni anno dai circa 150mila bar presenti sul territorio, la pausa-caffè costa oggi ai cittadini, come detto, la bellezza di 720 milioni di euro in più rispetto al 2021, con un giro d’affari per l’espresso che passa dai 6,24 miliardi di euro di due anni fa ai quasi 7 miliardi del 2023, conclude la ricerca.

«Prima il caro-bollette che ha portato ad un’impennata dei costi per i pubblici esercizi, poi i rincari delle materie prime, spinti dallo scoppio della guerra in Ucraina hanno determinato sensibili aumenti per le consumazioni nei bar italiani – spiega il vicepresidente di Assoutenti, Gabriele Melluso –. Incrementi dei listini che, come dimostrano i nostri dati, non sono rientrati, nonostante la fine dell’emergenza energetica e quotazioni del caffè meno proibitive. Un danno evidente per le tasche dei 5,5 milioni di italiani che tutti i giorni fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, e per tutti quei cittadini che, nell’arco della giornata, non rinunciano alla classica pausa-caffè».

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