I grandi dell’e-commerce hanno bisogno anche di spazi fisici? Sembra proprio di sì, almeno a vedere alcuni esempi, a partire da Ibs, che già tempo fa ha acquisito la catena Melbookstore (9 punti di vendita nel centro-nord, ribattezzati Librerie Ibs) nonché Il Libraccio (vendita on line ma anche attraverso monomarca), per finire con Amazon, sulla quale circolano insistentemente voci non confermate di un ampio progetto di click & mortar, non si sa dove, non si sa quando.

Così non è un caso che Zalando, il re tedesco dell’abbigliamento e accessori on line di marca, presente, oltre che nella nativa Germania, in Austria, Paesi Bassi , Francia, Italia, Gran Bretagna, Svizzera, Svezia, Belgio, Spagna, Danimarca, Finlandia, Polonia e Norvegia, abbia deciso di celebrare il proprio secondo compleanno di presenza nella Penisola (lo sbarco risale alla fine di marzo del 2011) con un temporary store. Il negozio ha aperto ieri i battenti a Milano, in Via Vigevano, dunque nel quartiere Ticinese, zona di locali notturni, ma anche di antiquari e artigiani specializzati, comunemente definita la Montmartre della capitale lombarda.

Lo store resterà aperto per una settimana, un arco cronologico breve, ma sufficiente ai privati per esaminare da vicino e anche acquistare via Internet gli oltre 150.000 articoli per 1.500 brand messi a disposizione dalla piattaforma.

Nel settore moda Zalando è leader assoluto in quanto a ricerche su Google e a click anche in Italia, dove il suo nome sarebbe, secondo alcune analisi, il quarto termine più ricercato.

Il gruppo – con oltre 10 milioni di clienti in Europa - è la prima azienda del vecchio continente ad avere superato il miliardo di euro di vendite nette, dopo solo quattro anni di attività. Rispetto al 2011 il fatturato netto è cresciuto del 125%.