Quanto ai settori, secondo il panel Confimprese, ci sono state performance diverse sia a livello di merceologia sia di aree geografiche. Nell’abbigliamento bambino, per esempio, la partenza già con il 50% di sconto ha premiato i negozi sul breve periodo, permettendo di archiviare le prime due settimane, dal 6 al 20 luglio, con incrementi fino al 70%.
Il ridimensionamento, semmai, è avvenuto nell’ultima settimana del mese, in cui le vendite si sono attestate al +5% sullo stesso periodo 2012. Diversa la situazione nelle calzature, anche quelle sportive, dove la partenza è stata al rallentatore in tutta Italia: chiudono il mese con una flessione del 4% sullo stesso periodo 2012. Nella prima settimana, nei negozi di calzature all’interno dei centri commerciali, si è registrato un calo di affluenza del 15% che ha coinciso con il decremento stesso dei visitatori dei centri commerciali. In seguito si è registrato un tasso di conversione pari al 10-12% superiore allo stesso periodo 2012. A tale rialzo hanno contribuito le operazioni cosiddette multiple legate alla vendita di prodotti 3x2: questo ha permesso di eliminare le giacenze nonostante il calo dei consumatori.
Le aree geografiche fanno segnare un andamento dei saldi che rispecchia i trend già registrati da Confimprese Lab-Nielsen nel grocery nel 2° trimestre 2013. Vale a dire una tenuta delle regioni settentrionali, dove però a farla da padrone non c’è più la Lombardia, che si porta a casa un incremento del 3% nelle ultime tre settimane di luglio, ma Piemonte e Liguria (+7%). Nel Sud hanno retto Campania (+2%) e Puglia (+0,7%), ma sono calate Sicilia e Calabria (-1%). A influire sul peggiore andamento delle vendite nel Mezzogiorno il minore potere d’acquisto delle famiglie e la disoccupazione.