Di Federica Bartoli

Il rinnovato Cda di Terrea Cevico ha nominato Franco Donati alla presidenza del gruppo cooperativo romagnolo a partire dal 1 gennaio 2024: l’azienda ha inoltre ufficialmente formalizzato il cambio di assetto statutario e organizzativo trasformandosi da consorzio a cooperativa di primo grado attraverso l’incorporazione di Le Romagnole, Romagnole Due, Winex, Due Tigli, Enoica e Rocche Malatestiane.

Oltre a Franco Donati, il nuovo Cda è composto da Alberto Asioli, Emanuele Babini, Lino Bacchilega, Flavio Cattani, Fabio Foschi, Marco Lanzoni, Marco Nannetti, Gianni Raffoni, Valter Raspanti, Daniela Ravaglia, Gregorio Vecchi. Lino Bacchilega è stato nominato vice presidente mentre sono confermate la direzione generale a Paolo Galassi e la direzione amministrativa e finanziaria a Linda Faggioli.

Un progetto a cui si lavora da oltre due anni che coniuga l’identità del grande sistema impresa con la scelta strategica di acquisire internamente l’intera filiera del vino, dalla vigna alla bottiglia, riportando al centro il ruolo del socio viticoltore.

Si è pensato ad un piano industriale e ad un sistema di controllo ed efficientamento dell’intera filiera vitivinicola di produzione dei vini, proseguendo poi con investimenti tecnologici, innovazione, elevato standard qualitativo dei prodotti in un’ottica di miglioramento continuo rispetto ad un mercato in costante evoluzione.

Franco Donati, classe 1963, è stato presidente della cooperativa Le Romagnole dal 2020 con i suoi 1037 soci distribuiti nell’areale ravennate. Vicepresidente di Terre Cevico dallo stesso anno, è viticoltore di professione con una tradizione familiare di lunga data a Bagnacavallo (Ra). Da quest’oggi è il nuovo presidente del gruppo.

Da neo presidente, Donati evidenzia che «per Le Romagnole è un passo importante e storico che vede nell’integrazione della cooperativa con il proprio consorzio il rilancio del ruolo dei soci direttamente verso quegli aspetti che determinano il successo sul mercato. Il socio viticoltore davvero protagonista del cambiamento e di cui ne vuole essere parte attiva. In scenari mondiali in continua e repentina trasformazione è importante governare il cambiamento e possibilmente non subirlo. Assumo la presidenza di una impresa cooperativa leader in Italia e nel mondo e credo che il nuovo Cda dovrà affrontare, fin da subito, un intenso lavoro molto improntato alla tutela del reddito dei soci ed alla valorizzazione dei nostri due principali vitigni come trebbiano e sangiovese».