Non è TescoWal Mart. Né tantomeno il contestatissimo avversario di sempre: Coop. Pare invece che sarà il colosso spagnolo Mercadona a rilevare i 130 punti vendita di Esselunga, i circa 18mila dipendenti e, soprattutto, il fatturato, che nel 2007 ha raggiunto i 5,4 miliardi di euro. A sostenerlo è il quotidiano Finanza e Mercati. In un articolo pubblicato nei giorni scorsi dà per certo l’accordo, che dovrebbe portare alla nascita di un colosso europeo della distribuzione da 20 miliardi di ricavi e quasi 80mila addetti.

Ma perché proprio Mercadona? Sono stati in molti a chiederselo. Specie dopo le dichiarazioni fatte dal patron di Esselunga a margine della conferenza-evento di settembre 2007, legata alla presentazione del pamphlet Falce e carrello. In quell’occasione, infatti, Caprotti aveva un po’ deluso le decine di giornalisti accorsi, oltre che per il lancio del suo libro, anche per conoscere il futuro di Esselunga dopo la ridda di voci che la davano ora nelle mani di Tesco, ora in quelle di Wal Mart o di altri big del retailing. Ma Caprotti aveva spiazzato tutti smentendo categoricamente che vi fosse in corso qualsiasi progetto in tal senso. Anzi, non aveva escluso la strada di una quotazione in Borsa del proprio gioiellino nato nel 1957 da una partnership con David Rockfeller e Marco Brunelli.

La ragione di uno scarso orientamento alla vendita di Esselunga a un’altra catena – secondo Caprotti – era dettata prevalentemente dall’assenza di un’insegna con caratteristiche affini a quelle del Gruppo milanese. Tutte troppo poco orientate, a differenza di Esselunga, al servizio oltre che alla qualità dei prodotti, in particolare dei freschi. Ora, però, sembra che Mercadona qualche qualità in questa direzione debba averla.

La scelta del leader spagnolo della distribuzione, in effetti, non sarebbe stata dettata dall’affinità della tipologia di supermercati (format più orientati alla prossimità, con una metratura media di 1300 metri quadri quelli di Mercadona). E non certo per un analogo volume d’affari. Mercadona, grazie ai suoi 1.162 punti vendita e a un esercito di 61mila dipendenti, ha sviluppato infatti quasi 14 miliardi di euro nel 2007. La ragione, probabilmente, sarebbe da ricercare in un’analoga visione e modello di business, incentrato sull’eccellenza qualitativa dell’offerta e una governance familiare che ha saputo dare ottimi frutti in breve tempo a Mercadona alla guida del 58enne Juan Roig.

Se la notizia verrà confermata è a tutti gli effetti una di quelle che qualche contraccolpo al sistema distributivo nazionale lo creeranno. Certo è che Esselunga ha annunciato di volere uscire dalla centrale acquisti Esd e correre da sola sul fronte dagli acquisti (lasciando Selex con non pochi problemi da risolvere nei prossimi mesi). Cosa che avverrà puntualmente a partire dal gennaio 2009. Forse è solo un caso. Ma potrebbe essere una scelta che giustifica la presunta vendita al Gruppo di Valencia. Soltanto nelle prossime settimane, riteniamo, si potrà sapere qualcosa di più preciso. Compreso che quella di Finanza e Mercati, non sia una clamorosa bufala.