Non siamo certo ai livelli dei “rampanti anni Ottanta”. Ma, considerata la situazione generale, non ci si può neanche lamentare. La pubblicità in Italia, tutto sommato, mostra di essere tonica e attiva. A dimostrarlo sono i rilevamenti di Nielsen Media Research sulle spese effettuate dalle aziende italiane nel 2007 per attività di advertising. Lo scorso anno, infatti, si è chiuso complessivamente con una crescita del 3,1%, per un totale di 8,8 miliardi di euro.

Le previsioni 2008
Anche quest’anno dovrebbe attestarsi sui livelli del 2007. Non fosse altro per il fatto che a fare da traino vi saranno due importanti eventi sportivi: le olimpiadi di Pechino e gli europei di calcio. Ma Nielsen prevede “significativi incrementi” degli investimenti pubblicitari per specifiche tipologie, a cominciare proprio dalla grande distribuzione, seguita dalla ristorazione fuori casa, dal settore delle carte di credito, dei nuovi strumenti finanziari, dei tools elettronici, dei viaggi, delle vacanze e del tempo libero. Buone notizie intanto arrivano dal mese di gennaio 2008, tradizionalmente considerato “di bassa stagionalità”: gli investimenti sono infatti aumentati del 5,2%.

Il Largo Consumo
Scendendo nel dettaglio delle performance dei vari comparti si nota che gli investimenti effettuati nel largo consumo, in linea con la diminuzione della spesa che le famiglie destinano ai prodotti alimentari e per la casa, non ha propriamente brillato. Nel food, in particolare, si è registrata una flessione dell’1%. Nel beverage e negli alcolici del 6%. Meglio dovrebbe andare nel 2008.

Gli altri comparti
Andamento opposto si è registrato nel comparto persona. Trainato dalla ripresa degli investimenti dell’abbigliamento e della cosmetica, è volato infatti oltre il 10% e anche quest’anno si prevede una crescita del 5%. Trend altalenante si osserva invece per il tempo libero (in crisi negli ultimi periodi ma previsto in positivo per il 2008). Idem si può dire per il settore dei servizi (telecomunicazioni, finanza, assicurazioni). A passarsela meglio sono sempre i beni durevoli, trainati soprattutto dal comparto delle auto, per le quali anche quest’anno è previsto un aumento degli investimenti del 4%.

I big spender
Nel largo consumo, l’azienda che nel 2007 ha investito di più è stata Procter & Gamble (+20% della spesa effettuata nel 2006), passata dalla quinta alla terza posizione della classifica dei big spender italiani in advertising. Seconda risulta Ferrero (+4%), scesa però dal secondo al quarto posto. Segue Unilever Italia (anch’essa con un incremento degli investimenti del 4%). Più indietro (ottavo e decimo posto) si trovano altri due big del calibro di l’Oreal (-1%) e Barilla (-7%).

I media
Da un paio d’anni a questa parte la tv generalista perde qualche colpo. A recuperare leggermente sono la carta stampata e la radio. Di vero boom, invece, si può parlare per internet. Analogo trend mostrano altri “nuovi mezzi” come la tv satellitare, il digitale terrestre e tutte le forme di comunicazione non tradizionale. Certo – avverte Nielsen – in termini assoluti i valori corrispondenti appaiono ancora troppo modesti per poter realmente incidere sui macrotrend del mercato. Quelle in atto sono comunque dinamiche strutturali di medio periodo destinate a determinare un cambiamento progressivo. Internet è cresciuto del 42,7%