Nonostante lo sviluppo di tecnologie più sofisticate - quali, ad esempio, le applicazioni Rfid - il codice a barre contribuirà ancora a lungo all’efficienza del largo consumo. “Questo simbolo universalmente conosciuto, che si trova su ogni prodotto distribuito in gdo, promette di avere ancora una vita lunga. E non solo nell’identificazione delle referenze ma anche, grazie alle nuove applicazioni, nel sistema produttore-distributore-consumatore migliorandone l’efficienza”, ha affermato Bruno Aceto, direttore generale di Indicod-Ecr, durante il convegno “Verso il codice a barre perfetto”.

L’associazione che raggruppa 33mila aziende operanti nel mass market allo scopo di migliorarne l’efficienza e l’efficacia attraverso lo sviluppo di tecniche, soluzioni, standard e strumenti operativi ha infatti dedicato l’incontro al tema della qualità e dell’efficienza del barcode. Fin dalla sua introduzione, questo strumento ha moltiplicato le possibilità di incrementare il livello qualitativo dei processi aziendali. Semplicità di utilizzo, ma soprattutto costi di gestione davvero ridotti sono i principali vantaggi portati dalla sua adozione nel 1977.

Il codice a barre gode quindi di ottima salute. E lo dimostrano i risultati dell’indagine “Cosa succede alle casse?” sulla qualità di lettura dei codici alla barriera casse dei punti vendita della distribuzione, affidata a Iri e presentata durante il convegno. I problemi di lettura interessano soltanto l’1,2% dei prodotti che passano allo scanner. Sono maggiormente concentrati su prodotti etichettati nel punto vendita o direttamente dal cliente, come succede nel reparto ortofrutta. Le difficoltà di lettura sono inoltre dovute sia all’etichetta danneggiata che a una cattiva qualità di stampa e vengono solitamente risolti dal personale di cassa.

Ma l’evoluzione tecnologica coinvolgerà anche il codice a barre. Una nuova simbologia, il GS1 DataBar, a partire dal 1° gennaio 2010 andrà ad affiancare quella Ean/Upc attualmente in uso. Grazie alle dimensioni ridotte e alla capacità di contenere un maggior numero di informazioni - oltre al codice identificativo del prodotto - il nuovo barcode potrà rispondere a una serie di esigenze aziendali, quali la codifica di prodotti molto piccoli o freschi a peso variabile. Utilizzando questo standard sarà inoltre possibile tracciare completamente la filiera alimentare e gestire più efficacemente le attività mirate di controllo dei flussi logistici e di category management.