Nel mercato tedesco non teme confronti. Il suo giro d’affari (27 miliardi di euro) è più che doppio rispetto a quello del più diretto concorrente. Ma Aldi, l’insegna che ha inventato la formula del discount a partire dagli anni ’60 e attualmente catena leader a livello mondiale nel settore delle vendite a basso prezzo, ha mostrato nel 2007 (per la prima volta) una flessione del fatturato (-1,5%). Ad approfittarsene è stato l’avversario di sempre: Lidl.

In Germania, del resto, Aldi è un vero e proprio “mito distributivo”. Conta sulla bellezza di 4200 punti vendita. Quasi tre tedeschi su quattro fanno la spesa abitualmente nei suoi negozi. Forse proprio anche a causa dell’elevata densità della sua rete di vendita sul territorio tedesco, considerata ormai prossima alla saturazione, si ritiene che possa cominciare a mostrare qualche difficoltà. L’anno scorso, di fatto, non ha registrato nessuna nuova apertura, contro una media di circa 100 nuovi punti vendita all’anno negli ultimi dieci anni.

Lidl, al contrario, ha visto crescere la sua rete del 3,9%, raggiungendo 2900 magazzini. Persino più consistente la crescita di altre catene discount, come Plus e Netto, con incrementi vicini alla doppia cifra.

Ma secondo gli analisti, il diverso risultato raggiunto dalle due principali catene di hard discount potrebbe anche derivare da una differente strategia commerciale. A differenza di Aldi, infatti, che punta tutto su un’offerta fortemente imperniata sul prodotto a a marchio, Lidl, annovera nel suo assortimento anche molti prodotti di marca.