Anche la Gran Bretagna è alle prese con la recessione e le sue conseguenze naturali, ovvero minor potere di acquisto del consumatore. Basti pensare che per limitare i danni della logica flessione del fatturato la più grande catena alimentare, Tesco, ha annunciato sostanziose riduzioni di prezzo per migliaia di alimentari, nella speranza di invogliare così la clientela che ultimamente ha reagito alla serpeggiante crisi economica, al caro-petrolio e all’aumento delle bollette limitando gli acquisti di cibo o facendo la spesa nelle catene più a buon mercato.

Tesco propone da qualche giorno sconti fino al 50% su circa tremila prodotti. Anche Asda è impegnata in questo processo di mantenimento della clientela, e risponde vendendo al prezzo politico di 50 pence (circa 63 centesino di euro) dieci alimentari di prima necessità come pane, uova e burro. Queste iniziative potrebbero preludere ad una guerra generalizzata tra i competitivi e aggressivi supermercati britannici per mantenere ed ampliare una clientela che in cibo spende sempre meno avendo da far fronte a stangate di tutti i tipi.

Tesco e Asda hanno optato per la politica dei grossi sconti perché ultimamente hanno perso importanti quote di mercato a tutto vantaggio di catene a più buon mercato come Lidl e Aldi. Nelle ultime quattro settimane Aldi ha fatto registrare, ad esempio, un incremento del 20% nelle vendite. Secondo il “Times” quasi un terzo di tutti i prodotti in vendita nelle quattro principali catene di supermercati del Regno Unito è attualmente “in offerta speciale”.

Andrea Meneghini