«Il piano industriale 2022-2024 ci vede fortemente impegnati in ottica Esg e con investimenti in innovazione e digitalizzazione dei nostri centri commerciali, con il fine di proiettarli nel futuro e preparali a nuove sfide di mercato. Allo stesso tempo ci siamo dati importanti obiettivi economico-finanziari, crescendo in termini di utile netto ricorrente e tornando a distribuire il dividendo ai nostri azionisti, riducendo la leva finanziaria e consolidando il profilo di investimento raggiunto»: così Claudio Albertini, amministratore delegato di Igd-Immobiliare grande distribuzione.

Gli ambiti operativi si concentrano sull’accelerazione del processo di modifica delle strategie commerciali e di marketing in un’ottica di omnicanalità, sia dal punto di vista strutturale (merchandising mix, format, layout), sia da quello tecnologico. Il tutto per 82 milioni di euro, circa la metà del fatturato annuo.

Più in dettaglio sono previsti 24 milioni per progetti di rinnovamento dei centri Portogrande di Ascoli Piceno (rimodulazione iper e restyling interno), La Favorita di Mantova (restyling interno ed esterno), Katanè di Catania e La Torre di Palermo, dove sarà ripensata la locomotiva alimentare.

Tredici milioni andranno al completamento del progetto di sviluppo, a Livorno, di Officine Storiche: oltre 15.000 mq di retail, con apertura prevista indicativamente all’inizio del secondo semestre 2022, e oltre 5.600 mq di residenziale.

Altra posta molto significativa, di 12 milioni di euro, riguarda gli investimenti sulla sostenibilità, come l’installazione di dispositivi di intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei consumi energetici in 25 centri commerciali, l’incremento delle superfici a verde (interne ed esterne) per l’assorbimento di CO2, la posa di impianti fotovoltaici in ulteriori 7 centri e di impianti di illuminazione a led in 9 complessi.

Infine, 33 milioni di euro sono relativi a Capex (investimenti in capitale fisso) diretti a mantenere un elevato standard di qualità e sicurezza degli immobili.

Si prevedono, a corollario, dismissioni di proprietà non strategiche per un totale di 180-200 milioni di euro. I possibili target delle cessioni sono il portafoglio rumeno (15 centri commerciali), i 3 terreni da sviluppare nell’ambito del Progetto Porta a Mare (Livorno) e ulteriori 3 ipermercati indipendenti.

Negli ultimi due anni l’arrivo della pandemia globale ha investito fortemente il business di Igd – come tutto il canale -, interrompendo il precedente percorso di sviluppo. Tra il 2020 e il 2021 le attività ‘non essenziali’ dei tenant inseriti nel portafoglio di Immobiliare grande distribuzione hanno subìto fino a 131 giorni di chiusura e il gruppo ha registrato impatti diretti da Covid per oltre 27 milioni (da sommare a ulteriori effetti indiretti). Dunque, Igd ha deciso di ridurre investimenti e dividendi, per rafforzare la propria struttura contabile.

A fronte di tutto ciò, però, il tasso di ‘occupancy’ è rimasto elevato (a settembre 2021 era superiore al 95%), il fatturato 2021, già incassato, è pari al 90% di quello del 2019 (162 milioni circa), e buone risposte sono arrivate dai visitatori, con le vendite dei commercianti che hanno fatto registrare +2,7% nel periodo giugno-ottobre 2021 (dato tendenziale sul 2019), a conferma dell’attrattività del sistema e del ruolo chiave mantenuto dalla distribuzione fisica.

Dal punto di vista strettamente tecnico Igd prevede una crescita complessiva, al 2024, dei ricavi netti da locazione fra il 17 e il 20 per cento e dei fondi da operazioni superiore ai trenta punti. Il Loan to value (rapporto tra il valore del bene e le risorse investite) si posizionerà in un intervallo compreso fra il 40 e il 43 per cento. Igd tornerà a essere una società basata sui dividendi, con l’obiettivo di distribuire, nel 2022, fra 0,25 e 0,30 euro per azione e 0,50 euro nel 2024.

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