I due produttori di birra hanno interrotto le trattative che avrebbero portato alla formazione di un colosso mondiale del settore, con ricavi per 43 miliardi di dollari.

Il negoziato verteva sulla quantificazione del valore di Suntory e sulla quota che il proprietario, Nobutada Saji, avrebbe detenuto nella nuova società. Kirin ha dunque ritirato l’offerta di 10 miliardi di dollari decidendo di puntare tutto sulla crescita all’estero, dove ha investito sette miliardi di dollari negli ultimi tre anni.

In Giappone, inoltre, le conseguenze dei ridottissimi tassi di crescita della popolazione, che si registrano ormai da molti anni, iniziano a farsi sentire anche nel campo dei consumi. Le statistiche del governo prevedono che entro il 2030 la popolazione nazionale calerà del 10%.

Secondo gli analisti, Kirin è ora alla ricerca di un nuovo partner commerciale, probabilmente in Cina, uno degli altri Paesi del Sudest asiatico dove i consumi di birra sono in continuo aumento.

Tuttavia il gemellaggio Kirin-Suntory avrebbe dato vita al quinto produttore mondiale di birra, senza trascurare il fatto che Suntory ha recentemente acquistato Orangina Schweppes da Blackstone Group e Lion Capital e si è assicurato la gestione delle bevande Danone sul mercato australiano e neozelandese.