Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 05 Marzo 2021 - ore 13:39
Il marchio di filiera di De Matteis Agroalimentare ha ottenuto importanti risorse per una pasta che assicura lo zero tecnico di residui di agrofarmaci.
Nello specifico ad andare molto bene sono stati i prodotti del territorio e i vini di alta qualità. Il pesce ha avuto forti richieste e per il cenone.
“Le pratiche si inquadrano in una situazione di significativo squilibrio di forza commerciale che connota la filiera di produzione e commercializzazione del latte crudo e che vede gli allevatori conferenti in una posizione di debolezza strutturale".
Secondo l’ufficio studi della confederazione il 2020 ha portato alla chiusura definitiva di più di 390.000 attività non alimentari e terziarie, fenomeno non compensato dalle 85.000 nuove aperture.
Le due realtà sono perfettamente sinergiche sia dal punto di vista della tradizione produttiva, sia dei canali di vendita, sia della presenza sui mercati, nazionale ed estero.
La cifra è di quelle da far tremare i polsi: 420 miliardi di euro. A tanto ammonta la perdita di fatturato registrata quest'anno a causa del Covid. La stima è stata elaborata dall'Ufficio studi di Cgia Mestre.
Con questo accordo parte il nostro maggiore polo caseario di specialità certificate, con un fatturato aggregato di 550 milioni di euro, di cui circa 200 dovuti alle esportazioni.
Guidata da Eric Joselzon, amministratore delegato dallo scorso gennaio, l'insegna, 19 grandi superfici nel nostro Paese, si prepara al 2021 con un nuovo posizionamento.
L'Antitrust ha avviato un ulteriore accertamento riguardante una manciata di punti vendita che, dal punto di vista delle parti, sono praticamente invendibili.
Pietro Pellegrini, Uil: "Quello del 2020 sarà un Natale che tutti i dipendenti del Gruppo Barilla ricorderanno, non solo per le difficoltà legate al Covid-19, ma anche per questo gesto che denota grande sensibilità sociale".
Massimo Lucentini, Dg: 'Alcuni punti vendita dell’area romana hanno toccato livelli di produttività anche superiori ai 20.000 euro al metro quadrato”.
Le due proposte sul tappeto – la seconda da parte di una cordata di grandi imprenditori non tessili – saranno esaminate oggi, 16 dicembre, durante un incontro presso il Mise.
La famiglia Celeghin e l'Ad, Stefano di Bella, continueranno a guidare la società in un piano di crescita molto ambizioso.